14 giugno | Firenze Rocks

dom14.png

the cure

Attivi dal 1978, i The Cure sono stati capaci di ridefinire l’immaginario dark e new wave con un catalogo che ha ispirato intere generazioni e che ad oggi li ha visti fare 1800 concerti in giro per il mondo. La loro estetica, il carisma unico di Robert Smith e una serie di dischi imprescindibili, quattordici, oltre a numerose raccolte, live e box,  tra cui Disintegration e Wish, e la presenza obbligata in ogni classifica li hanno consacrati come icone senza tempo. La band torna a Firenze Rocks dopo il concerto del 2019, ricordato ancora oggi come uno dei momenti più intensi della storia del festival. Arrivano in Italia in un momento particolarmente felice della loro carriera recente, forti del successo di pubblico e critica dell’ultimo disco Songs of a Lost World, celebrato da uno show di lancio di 3 ore al Troxy di Londra e trasmesso gratuitamente in streaming in tutto il mondo per oltre un milione di persone. L’album è stato accolto con entusiasmo unanime da fan e critica, raggiungendo il primo posto in più di 30 Paesi. Entrati nella Rock’n’Roll Hall of Fame nel 2019, la loro è una presenza che incarna alla perfezione lo spirito di Firenze Rocks. 

MOGWAI.png

I Mogwai, formatisi a Glasgow nel 1995, sono composti da Stuart Braithwaite, Barry Burns, Dominic Aitchison e Martin Bulloch. Dal 1997 hanno pubblicato dieci album in studio, tra cui As The Love Continues (2021), acclamato dalla critica e dal pubblico: ha raggiunto il primo posto nella classifica ufficiale britannica, ottenuto una nomination al Mercury Prize e vinto il premio Scottish Album of the Year.
La band ha inoltre composto musiche per produzioni Amazon Prime e Apple TV+. Nel 2024 è uscito il primo documentario su di loro, Mogwai: If The Stars Had A Sound, diretto da Antony Crook: presentato in anteprima mondiale al SXSW, è attualmente in proiezione in vari festival cinematografici internazionali.

TWILIGHTSAD.png

Dalle loro origini modeste, come un gruppo di amici di scuola uniti da una passione condivisa per la musica, fino a diventare con discrezione una forza del touring globale, l’ascesa dei The Twilight Sad si è costruita alla maniera tradizionale, con determinazione, lavoro duro e cinque straordinari album in studio.
Il gruppo di Kilsyth – incentrato sul duo formato da James Graham e Andy MacFarlane – sembrava già pienamente maturo con il sorprendente album di debutto del 2007, Fourteen Autumns and Fifteen Winters, ma c’è stata un’evoluzione innegabile in tutto il corpus di lavori acclamati dalla critica che hanno pubblicato da allora. L’ultimo album della band, IT WON/T BE LIKE THIS ALL THE TIME del 2019, è stato accolto con entusiasmo dalla critica e ha ottenuto successo commerciale, segnando un nuovo punto più alto nella traiettoria della amata band scozzese.

JUSTMUSTARD.png

I Just Mustard sono una band di Dundalk, in Irlanda, formata da Katie Ball, David Noonan, Mete Kalyoncuoğlu, Rob Clarke e Shane Maguire. Debuttando nel 2018 con Wednesday e ampliando la loro caratteristica combinazione di chitarre distorte, sound design manipolato, bassi cavernosi e voci eteree in Heart Under (2022), il gruppo si è affermato come uno dei nomi più interessanti dello shoegaze e del rock sperimentale contemporaneo, ricevendo elogi da testate come Pitchfork, NME, The Independent e altre. Il loro sound bilancia spesso intensità e atmosfera, spaziando da temi di dolore e malinconia a tavolozze emotive più ampie influenzate dai club, dall’energia fisica e dalla ricerca di connessioni umane. Nel corso degli anni, i Just Mustard hanno suonato in tour internazionali, in venue intime e su palchi importanti.